Ma sicuramente l’elemento che può risultare ancor oggi difficilmente o parzialmente applicabile è la “lettura relativa”, ancora in enorme difficoltà in Italia nell’affiancare la “lettura assoluta” a causa dell’assenza di una doppia nomenclatura delle note. A livello internazionale, la IKS (International Kodály Society) [4] si dedica dal 1975 alla divulgazione del Metodo e allo sviluppo di una “rete” che coinvolga tutti gli educatori che operano nei vari Paesi. Attualmente essa è attiva in trentaquattro Paesi e ha visto aumentare le organizzazioni nazionali affiliate.
In Italia, è l’AIKEM (Associazione Italiana Kodály Educazione Musicale), [5] nata nel 1990, [6] che sta compiendo il grande sforzo di diffondere a livello nazionale la metodologia e di formare docenti specializzati attraverso seminari (anche nei conservatori italiani, come a Bari, Palermo, Alessandria), workshop, progetti nelle scuole, ma soprattutto corsi di formazione triennali.
Dal 2018 è attivo presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia un Biennio di Didattica con curvatura Kodály, in collaborazione con AIKEM. Nel 2018, all’Università di Szeged (Ungheria), Fesseha Negist ha presentato la sua tesi di laurea dal titolo The implementation of the Kodály method abroad and its effects on the image of Hungary. In questo lavoro sono presenti anche i risultati di un’indagine (effettuata nella forma di un questionario anonimo) sulla diffusione del Metodo all’estero. L’autrice si è messa in contatto con le organizzazioni kodályane nel mondo, le quali a loro volta hanno diffuso la richiesta tra gli educatori Kodály. I risultati che riguardano l’Italia (benché il materiale sia esiguo) ci offrono ancora un’immagine di una metodologia molto apprezzata, ma poco diffusa e conosciuta, in contrasto con l’insegnamento “ufficiale”.
Attualmente l’AIKEM sta ultimando una mappatura su tutto il territorio italiano per delineare un quadro, aggiornato e dettagliato, riguardo all’insegnamento secondo la metodologia kodályana nella scuola dell’obbligo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado). Al momento si possono segnalare alcune associazioni sparse sul territorio nazionale (si tratta delle realtà affiliate all’AIKEM [7] che, assieme ad altre presenti in Italia, portano avanti l’insegnamento secondo i principi del Metodo. [8]
Purtroppo sembra non esserci ancora una possibilità per arrivare a una vera “rivoluzione” in Italia, anche se ogni piccolo passo e ogni piccola conquista, lentamente, potranno portare sempre più vicino all’obiettivo di una maggiore disseminazione della metodologia kodályana nella scuola dell’obbligo.