In tempi di pandemia, nonostante tutto, l’energia e l’amore genuino per la musica che caratterizzano i nostri meravigliosi cori italiani hanno portato coristi e direttori ad avvicinarsi alla tecnologia per le ormai famigerate prove virtuali. Oltre alle prove online, la vita lavorativa e sociale di molte persone si svolge sempre più in maniera virtuale, e questo comporta l’utilizzo della voce attraverso canali che per molti, prima della pandemia, risultavano di uso meno frequente. Per un’altra, ampia fetta di popolazione, si è verificata invece una notevole riduzione dell’utilizzo della voce parlata e cantata, a causa delle numerose restrizioni sulla vita sociale. Spesso l’assenza dell’interlocutore, che normalmente, mentre parliamo, è presente e fisicamente vicino e visibile, comporta una alterazione nella regolazione dell’intensità vocale, inducendoci a usare la voce a intensità eccessiva o eccessivamente bassa. In altri casi, l’utilizzo dei mezzi tecnologici ci induce a utilizzare posture poco funzionali a una emissione vocale sana.
Tutti questi elementi aumentano il rischio di malmenage e/o surmenage vocale, ovvero cattivo e/o eccessivo utilizzo della voce. C’è poi il rischio che, utilizzando poco la voce, il muscolo vocale perda tonicità. I lettori a questo punto si chiederanno: cosa posso fare per utilizzare al meglio la mia voce? Come posso utilizzarla in maniera sana ed efficace senza danneggiarla? Come posso mantenerla allenata?
L’obiettivo di questo breve articolo è di proporre ai lettori nuove idee e possibili percorsi, che ognuno potrà poi sviluppare individualmente.
Ho volutamente trasformato la famosa locuzione latina per sottolineare un fatto importante: la voce è il risultato di un enorme lavoro di coordinazione muscolare che non avviene solo dove essa viene prodotta, nella laringe, ma si può ben dire che coinvolga tutto il corpo.
Quando la muscolatura è troppo rigida, è più difficile affrontare i suoni acuti, o al contrario quando è troppo poco tonica la voce risulterà poco portante con possibili difficoltà di durata del fiato e di escursione dinamica (forte, fortissimo…). Quindi, prima che pensare ai vocalizzi, penso sia molto più utile predisporre il corpo attraverso una serie di esercizi per:
Alcuni semplici esercizi di allungamento muscolare, collegati alla respirazione, sono l’ideale prima di iniziare a cantare o prima di affrontare una giornata vocalmente impegnativa. Anche la postura che assumiamo mentre parliamo o cantiamo è fondamentale e influisce profondamente sulla qualità dell’emissione vocale. In generale, la prima cosa in assoluto è prediligere il canto e la fonazione in piedi. Per questo è sempre importante dedicare, prima del canto, un breve momento al riallineamento verticale dei segmenti corporei: partendo da un radicamento a terra mediante i piedi, equidistribuendo il peso del corpo sull’intera superficie plantare, si sale verso l’alto percependo il peso e la tensione di gambe, schiena e braccia, cercando di equilibrare la tensione fra parte anteriore e posteriore del corpo. Tutto questo sempre ascoltando la respirazione, che magicamente, dopo alcuni minuti, diventerà più profonda e rilassata e si avvicinerà alla modalità costo-diaframmatica. Se cantiamo o parliamo da seduti, è bene sedere sugli ischi, busto eretto, sguardo tre centimetri sotto l’orizzonte.
Consiglio per le prove online: se non è possibile cantare in piedi (siamo sicuri?), allora è bene posizionare il computer in modo da evitare l’estensione del capo (mento in su) pensando invece di portare il mento un po’ più vicino al petto.
Con un’unica parola posso riassumere tutto quello di cui il corpo ha bisogno per cantare al meglio: yoga. Lo consiglio vivamente, soprattutto perché unisce sempre il movimento al respiro, che per chi canta e usa la voce è ovviamente fondamentale.
Per mantenere la voce sana è molto importante prendersene cura nel modo giusto. Ecco di seguito alcuni consigli, in estrema sintesi.
Naso e dintorni
Esistono diverse cause di infiammazione della laringe e delle corde vocali. Una delle più comuni è la rinite, che spesso causa una infiammazione della mucosa laringea tramite la caduta di muco (sostanza acida) nella sua porzione posteriore. Quindi è fondamentale mantenere sempre pulito il naso, perché esso, oltre a diverse altre funzioni, contribuisce a mantenere la laringe umidificata. Fra i vari modi di pulire le cavità nasali, consiglio di approfondire il lavaggio nasale ayurvedico (Jala Neti, o Neti Lota): veloce, facile, economico ed efficacissimo.
Idratazione
Le corde vocali sono costituite, nella parte più interna, dal muscolo vocale, che è rivestito da tessuto mucoso. Se questo tessuto mucoso non è ben idratato, durante la fonazione esso potrebbe subire danni da attrito, con possibili conseguenze sulla qualità della voce. Se invece è ben idratato, l’autopercezione del meccanismo vocale durante la fonazione è maggiore: questo significa che sarà più facile usare bene la voce ed evitare comportamenti vocali potenzialmente dannosi; aumenta il livello di protezione delle corde vocali dal trauma causato dal contatto ad altissima frequenza durante la fonazione; la voce risulterà più piena e pulita, più flessibile; aumenta anche la capacità della mucosa di reagire ai traumi. Come fare? Bevendo acqua in maniera costante e distribuita durante il giorno, evitando di berne grandi quantità solo prima di cantare; distribuendo e facendo assorbire dell’acqua direttamente a livello della mucosa cordale, mediante la respirazione attraverso garze umide, o con i suffumigi (vedi Gelling effect - metodo Pro.el.).
Riscaldamento e raffreddamento vocale
Il riscaldamento della voce prima del canto è importante, ma anche il raffreddamento post performance gioca un ruolo fondamentale, e serve a riportare lo strumento in stato di quiete: una semplice /m/ prolungata per qualche minuto dopo le prove o dopo uno sforzo vocale, con i debiti respiri, utilizzando una frequenza comoda, nella zona della voce parlata, potrebbe già essere sufficiente.
Self-care
Chi sono i professionisti della cura della voce? Il foniatra, responsabile di diagnosi, prognosi, terapia farmacologica, e il logopedista, che si occupa anche di terapia e ri/educazione della voce. Se non è possibile andare immediatamente da un foniatra in caso di sospetto danno vocale, ecco un piccolo aiuto, ideato dalla dottoressa Silvia Magnani (della quale consigliamo la lettura di Vivere di voce, editore Franco Angeli), per testare la salute della voce, da fare al mattino appena svegli, in una stanza silenziosa. Come? Ci si posiziona in piedi, sguardo 3 centimetri sotto l’orizzonte, e si emette un suono a labbra chiuse in pianissimo intonato sulla propria frequenza di conversazione, ruotando la testa a destra e a sinistra; la stessa cosa, dopo un breve riposo, compiendo un movimento di flesso-estensione del capo. Se la laringe è sana, il suono non si romperà e l’emissione sarà priva di fuga d’aria.
Dopo aver sentito il parere di foniatra e logopedista, ricorda: il riposo vocale spesso è la prima terapia!
Questo periodo di pausa, di isolamento sociale, di sospensione delle attività musicali amatoriali, potrebbe in fondo rivelarsi anche un’occasione di crescita personale. Prima o poi torneremo a fare musica insieme: facciamoci trovare pronti.