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Alleluia
cum complerentur

di Alessandro Ruo Rui
Dossier Compositore, Choraliter 70, maggio 2023

Il brano nasce nel 2016 da una commissione del Coro da camera di Torino, eccellente gruppo che aveva già eseguito un mio brano, ed è dedicato al suo direttore e mio caro collega Dario Tabbia. Il profilo dei destinatari – timbro vocale duttile e brillante, grande spessore musicale e forte personalità sonora – mi incoraggiarono a concepire un brano dai tratti incisivi, che abbia spunti ritmici energici. Il testo è nella mente da tempo: la Pentecoste, descritta in atti 2 e richiamata in varie antifone nella liturgia della Solennità, ricomposte e legate da un’acclamazione alleluiatica.

Cum complerentur dies Pentecostes,
erant omnes pariter in eodem loco.
Et subito factus est sonum de caelo
tamquam spiritus vehementis
et replevit totam domum.
Loquebantur variis linguis Apostoli
magnalia Dei.
Alleluia.

Al compiersi dei giorni della Pentecoste
erano tutti riuniti nello stesso luogo.
E all’improvviso venne dal cielo un suono
come di vento potente,
e riempì tutta la casa.
Gli Apostoli parlavano varie lingue
narrando le meraviglie di Dio.
Alleluia.

Il tentativo è quello di delineare una sonorità ritmica e compatta, ispirata alle vivaci polifonie, elaborate su una sillaba e rigorosamente motiviche, della scuola di Notre Dame. Per far coabitare cellule fiorite e note pedale individuo come opportuna la tecnica del canone. La partenza, proprio alla ricerca di un suono scuro e brillante, è affidata alle sezioni maschili.

Più avanti l’intreccio è condotto dalle voci femminili e vi sono interventi incisivi delle sezioni maschili con intervalli tipici dei discanti medievali.

Terminato il primo lungo alleluia, ecco i primi versetti costruiti sulla dilatazione diatonica di note perno.

Dopo un più breve, diverso alleluia, le voci si dispongono a quattro sezioni e, con ingressi per quarte di idee pure costruite per quarte, intensificano un crescendo di richiami per questo “suono che viene dal cielo”, quasi come un gioioso tuba mirum che precede l’arrivo dello Spirito che “riempie tutta la casa”. Un altro intercalare di alleluia sul tema dell’inizio introduce il terzo versetto. Qui la descrizione del fenomeno della glossolalia è suggerita da un moderato utilizzo di alea controllata. I motivi che le varie sezioni intonano liberamente sono tratti dal profilo dell’antifona gregoriana e gradualmente si sviluppano ancora per sovrapposizioni e divaricazioni. Di tale episodio è praticabile una lettura sostanzialmente misurata ma ne sarebbe possibile e persino auspicabile una dilatazione, frutto di un approccio creativo estemporaneo guidato dal direttore. Attraverso una nota perno ci si collega infine a un ulteriore alleluia che sintetizza l’idea iniziale sui diversi registri vocali e si porta a uno squillante esito conclusivo. 

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