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Il forum nazionale per l'educazione musicale

di Checco Galtieri (portavoce del forum)
Finestre, Choraliter 65, settembre 2021

Il Forum Nazionale per l’Educazione musicale nasce come rete informale nel 2008 allo scopo di creare un tavolo permanente di confronto e di coordinamento nel settore dell’educazione musicale. Da sempre è un punto di riferimento, per iniziative e progetti a favore della musica come fattore educativo e formativo. Dopo essersi consolidato come interlocutore privilegiato nella società e nelle sedi istituzionali, si costituisce legalmente come associazione nel 2018 e comprende le principali realtà che si occupano a vario titolo di educazione e ricerca nell’ambito della didattica musicale oggi in Italia. Coinvolge docenti del mondo della scuola e operatori di associazioni e federazioni nazionali del Terzo Settore accreditate presso il ministero e che rappresentano le metodologie attive riconosciute in campo didattico-musicale.

Il Forum è un luogo di interazione e di valorizzazione del ruolo che l’associazionismo da tempo svolge nell’area delle attività musicali educative e culturali. Le peculiarità di approccio, di pensiero e di competenze di ogni associazione confluiscono nella consapevolezza comune che la musica, nelle sue varie manifestazioni, svolga un ruolo culturale ed estetico imprescindibile nell’intero arco della vita e che la formazione alla musica sia un diritto fondamentale di tutti i cittadini. Come ha ribadito di recente il Ministro Bianchi: «non una/o di meno».
Nella realtà odierna ci sono molti docenti nella scuola pubblica e delle istituzioni AFAM provenienti da un percorso intrecciato con l’associazionismo; ci sono funzionari/musicisti provenienti dalla trincea. Ma non basta: dobbiamo produrre trasparenza, condividere i risultati e creare quell’alleanza strategica che consenta di far coincidere il bene comune con quello di ogni realtà associata. Il motto “mors tua vita mea” rischia di portarci altrimenti al baratro.
Il Forum è attualmente composto da ventisei strutture: oltre 6000 associazioni affiliate (tra le quali Feniarco), 280.000 soci, 15.000 volontari e 11.000 lavoratori nel settore dell’educazione e formazione musicale. È organizzato in un direttivo di cinque persone: Giuliana Pella (presidente), Lorella Perugia (vicepresidente), Checco Galtieri (portavoce), Ezio Audano e Marzia Mencarelli. Il tesoriere è l’amico Sante Fornasier, già presidente di Feniarco, e l’azione del Forum si sviluppa in diversi gruppi di lavoro e di ricerca.
In Italia si fa tanta musica ed educazione musicale, ci sono tante energie, non solo in ambito scolastico, ma anche nel territorio. Il ruolo di tutti gli organismi del terzo settore è enorme. Questa è semplicemente la fotografia della realtà, e noi vorremmo che non venisse ignorata, perché farlo è controproducente e non consente alcun tipo di controllo, né sulla qualità, né sulla trasparenza, né sulla fiscalità. Vogliamo che siano stabilite delle regole per creare le giuste sinergie per una corretta educazione per le nuove generazioni.
Per un bambino, anche piccolissimo, avere un approccio alla e con la musica consentirà di sviluppare competenze relazionali e mentali che lo aiuteranno a stare meglio con se stesso e con gli altri, ad applicarsi meglio nelle materie scolastiche, sia scientifiche che umanistiche, a inserirsi in un quadro sociale più integrante e “includente”. Le ricerche scientifiche degli ultimi decenni confermano che per un bambino è fondamentale praticare musica fin dalla nascita, ma in troppi associano questo a un prematuro e inadeguato approccio allo strumento. Ecco proprio l’importanza della differenza dell’intervento educativo in ogni specifico contesto (l’età in primis) mi sembra non essere sufficientemente colta.
Certamente ci sono delle forti mancanze nella formazione dei docenti a partire dallo 0-6, ma con riferimento a tutti gli ordini e gradi di scuole. Semplicemente purtroppo non esiste un piano adeguato e complessivo, né tantomeno viene considerata adeguatamente l’importanza della musica. Lo stesso inserimento di migliaia di docenti previsto per la scuola primaria, senza prevedere un piano di formazione specifica adeguata alla fascia di età, ne è uno specchio illuminante. La musica non è inserita, né quantitativamente, né qualitativamente, né organicamente nei piani formativi di un insegnante. Istituzionalmente mi sembra esserci ancora confusione tra ruolo delle università e quello dei conservatori, tra formazione iniziale e in itinere e centinaia di insegnanti ogni anno si rivolgono a proprie spese alle agenzie formative del terzo settore, ma queste non vengono nemmeno consultate in un tavolo di discussione.
Sintetizzando in poche parole potremmo dire: promuovere più musica nelle scuole, svolta in maniera appropriata da personale formato adeguatamente, riconoscere il ruolo dell’associazionismo; promuovere la ricerca didattica e il confronto metodologico.

Il mondo dei cori in Italia, cosi come quello delle bande, rappresenta un patrimonio ricchissimo di presidio del territorio che sarebbe criminale ignorare da parte delle istituzioni. Nel Forum ci sono componenti più dedite alla ricerca metodologica e componenti più dedite all’azione in trincea. Credo molto nella sinergia tra mondi, esperienze e pratiche diverse. Laddove i contesti sociali di provenienza, le funzioni e gli obiettivi a medio termine possono sembrare diversi ma le finalità simili, si possono trovare le sinergie più importanti e i compromessi nobili più elevati.
Intervento nel territorio e nel mondo della scuola, intervento in orario curriculare ed extracurriculare, formazione e aggiornamento di nuove figure professionali in ambito artistico, didattico, nell’animazione musicale non possono prescindere da questo confronto. Ogni cosa al proprio posto, ma più ricca proprio a ragione di tale processo. E insieme fare fronte comune non contro le istituzioni ma nel tentativo di far comprendere l’opportunità e il tesoro che tutto questo rappresenta per la nostra società, e che sta a noi far emergere con forza.
Proprio in questi giorni ho partecipato insieme a Ettore Galvani e tanti altri amici colleghi e personalità di spicco della didattica in Italia alla riunione di insediamento del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti, chi online e chi nel salone dei Ministri a Viale Trastevere, sotto i ritratti tra gli altri di Croce e Gentile. Altri amici del Forum erano presenti: Giampaolo Lazzeri di Anbima, Ciro Fiorentino del COMusica, la stessa Annalisa Spadolini che è anche coordinatrice del nucleo tecnico operativo del Comitato presieduto da Luigi Berlinguer. Credo che anche questa possa essere un’opportunità importante per il nostro mondo, da utilizzare per il bene comune.
Il Forum rappresenta le istanze del territorio e della ricerca, il Comitato un nucleo di pensiero e di consultazione indispensabile per indirizzare il ministero. Le esigenze e le prospettive sono inevitabilmente diverse, ma non necessariamente divergenti. Come Forum cerchiamo di operare sempre con lealtà, franchezza, tenacia e sostegno nei confronti del Comitato.
Per cercare di cambiare le difficoltà del quadro generale abbiamo lavorato in questi tre anni per costituire una serie di alleanze e di reti: siamo entrati nel Forum del Terzo Settore e all’interno nelle consulte Aps, Cultura e Istruzione; abbiamo siglato protocolli di intesa con ALI (lega delle autonomie locali), con ANP (Associazione Nazionale Presidi), con l’ARCI Nazionale e con FedItArt.
In questi tre anni, insieme siamo riusciti a far approvare emendamenti a sostegno delle famiglie che fanno studiare musica ai figli, la ripartenza del due per mille per le associazioni culturali; gli avvisi per l’accreditamento delle associazioni per il Piano delle Arti; l’apertura al terzo settore dei bandi dell’INDIRE per le buone pratiche, e in qualche regione misure a sostegno di associazioni e lavoratori del nostro mondo. Abbiamo organizzato convegni online e in presenza (quando possibile), momenti di studio e di ricerca, prodotto documenti didattici e di indirizzo politico. Non è poco, ma non ci può bastare.

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